domenica 19 maggio 2024

La seconda stella

Sarà bello, ma sarà anche strano all'inizio, intendo l'abituarsi a vedere, su quel logo nerazzurro, capeggiare due stelle, invece di una, centrale.
Che sarebbe stato uno scudetto speciale, diverso dagli altri, lo si sentiva, lo si percepiva da quando Conte, nel 2021, ci aveva portato a vincere il diciannovesimo tricolore della storia dell'Inter - e da li, di fatto, è iniziata l'attesa e la speranza di arrivare al conto tondo, che avrebbe significato cucire una seconda stella sopra lo stemma nerazzurro, quello dei colori del cielo e della notte.
Lo scorso lunedì 22 aprile, grazie alla vittoria nel derby meneghino per 2 reti ad 1, l'Inter si è laureata campione d'Italia: la Gazzetta, il giorno seguente, quando ancora fresca di stampa la sono andata a recuperare in edicola nel mio paese, recitava "Inter alle stelle".


Simone Inzaghi, allenatore piacentino dell'Inter dal 2021, è lui l'artefice della squadra che ha il gioco più bello che ci sia, più innovativo che si possa trovare.
Marotta invece è la persona che l'ha composta, questa rosa di campioni.
Poi ci sono tutti i protagonisti, i calciatori, che, partita dopo partita, vittoria dopo vittoria, sono riusciti a guadagnarsi un posto in un bus scoperto, una giornata di aprile, che navigava in un mare di folla blu e nera: che poi alla fine è anche una metafora per dire che si sono ritagliati tutti uno spazio nel cuore di ciascun tifoso interista.
Troppo belli i goal di Capitan Lautaro Martinez, troppo bella quell'intesa e quei due goal nei Derby di Tikus Thuram; i recuperi di Barella? Eccezionali dai, e poi il centrocampista cagliaritano quest'anno era dappertutto.
Chi sa calciare i rigori meglio di Calhanoglu? Ah, non chiedetemelo, con la stoccata contro il Torino, non saprei proprio rispondere.
Difesa assurda eh! Sommer ha più volte fatto lo spettatore non pagante, ha anche fatto qualche volo felino comunque! Beh, grazie - li davanti c'erano Pavard l'interista, Ace o De Vrij, insormontabili - e poi c'era pure Bastoni, il difensore meno difensore e più assistman che esista! Quante soddisfazioni mi ha tolto Ale con il 95 sulle spalle.
E comunque capitava che in questa stagione dovessimo soffrire, mica eravamo una squadra di automi! A quel punto però bastava avere Darmian la a destra, che tanto la diagonale l'ha fatta sempre benissimo e in difesa dava un contributo mostruoso. E quando capita segna pure, mettiamolo sempre Darmian..
C'è stato bisogno di tanta intelligenza tattica per vincere il ventesimo, ecco perchè Mkhitaryan non ha mai lasciato il campo, anche quando trattorino Frattesi scalpitava: fortuna che comunque il ragazzo di Roma aveva una grinta da spaccare i muri con la testa per l'Inter, così ci ha anche risolto partite difficili, come quella con il Verona.
Dimash dove lo lasciamo? Stellare il ragazzo nato e cresciuto a Milano, sotto la Madonnina! Ma che golazo ha fatto contro il Frosinone a San Siro? L'ha fatto brutto anche ad Empoli, ora che ricordo!
E comunque bisognerebbe nominarli tutti, da Carlos Augusto ad Asslani, da Sanchez ad Arnautovic, da Cuadrado a bisteccone Bisseck, quindi Dumfries, Klaassen, Sensi, Buchanan, Audero, Di Gennaro, Stabile e Akinsanmiro.
Io quest'anno le ho viste praticamente tutte le partite, dal divano di casa, ho solo visto a San Siro la primissima di campionato, contro il Monza, quando Lauti con una doppietta ha steso letteralmente i brianzoli.
Il giorno successivo alla vittoria dello scudetto, Chiara mi ha regalato la sciarpa dell'Inter celebrativa di questo ventesimo trionfo della Serie A, con il simbolo con le due stelle li in mezzo, veramente speciale.


Si tratta della sciarpa double-face in lana che hanno utilizzato i calciatori nerazzurri per festeggiare, terminata proprio la partita contro il Milan. Capitan Lautaro da Bahia Blanca l'ha sventolata mentre era a calvalcioni sulla traversa della porta proprio sotto alla Curva Nord di Milano - che splendido cimelio da avere in collezione!
Dopo di che, grazie a mia sorella, ho recuperato anche il libro edito sempre dalla Gazzetta dello Sport "Estasi Nerazzurra", ovvero una raccolta di foto e tabellini che racconta per filo e per segno il percorso travolgente che ha portato Inzaghi e Co., alla conquista del tricolore della seconda stella.


E' stata un'annata incredibile, soddisfacente, unica, un campionato da Inter, un'avventura Interstellare.

domenica 12 maggio 2024

Noi non supereremo mai questa fase!

"Ti andrebbe di fare qualcosa di diverso questo pomeriggio?" 
"Tipo cosa?" 
"Magari si potrebbe mangiare con Jane e i bambini o magari portarli, non so, allo zoo, a un cinema da qualche parte" 
"Non stai dicendo al posto della partita vero?" 
"Senti...mica dobbiamo andare a vedere la partita tutte le volte che vengo a Londra, ti pare? Pensavo l'avessimo superata questa fase" 
"Noi non supereremo mai questa fase"

Eccola qui, la mia scena preferita del film (e libro) di Nick Hornby, Febbre a 90 - Fever Pitch per i più anglofoni.
Io questo libro l'ho amato e questo tratto riprende chiaramente ciò che è per me il calcio!
L'intera trama di Hornby si svolge attorno all'Arsenal FC e al suo stadio dell'epoca, Highbury: finchè ero ragazzino ero oltremodo innamorato di questo impianto, ricordo chiaramente il film di Paolo Villaggio "Io no spik Inghish" dove, assieme ai giovanissimi compagni di corso, devia la gita turistica a Londra in questo stadio per vedersi la semifinale di Coppa delle Coppe Arsenal - Sampdoria.
E ricordo benissimo anche un Arsenal - Inter ad inizio della stagione 2003/'04 quando i nerazzurri riuscirono a vincere ben 3-0 in quel fortino, disputando una gara praticamente perfetta.
Insomma, per me Highbury, la casa dei Gunners, è sempre stato un luogo incredibile, ricchissimo di aneddoti e storie e di partite mozzafiato: ho sempre simpatizzato infatti per la squadra che vi ci gioca in particolar modo per il loro stadio.
Prima di partire per Londra, un paio di giorni prima di prendere l'aereo, sono andato in cerca in internet se ci fosse ancora qualcosa del vecchio stadio dell'Arsenal, mi sarebbe piaciuto molto farci visita, ben conscio che ora, i match dei biancorossi vengono disputati nel nuovissimo ed attrezzatissimo Emirates Stadium.
La risposta è che non solo esistono ancora tutte e 4 le tribune di Highbury, bensì lo stadio è stato riqualificato in una sorta di mini quartiere e, quelle che prima erano appunto le parti strutturali dello stadio, oggi sono degli appartamenti.
Assieme a Chiara ci siamo recati quindi in questo luogo intrappolato nel tempo, siamo scesi alla fermata della Tube chiamata "Arsenal" e, letteralmente a due passi, ci siamo trovati di fronte alla West Stand: se non fosse per la quiete che caratterizza il quartiere in questione, si penserebbe di ritrovarsi negli anni '90 o primi 2000 di fronte allo stadio di Bergkamp, Pires, Henry, Vieira, Fabregas, Seaman e molti altri, prima di un match decisivo di Premier League.


Splendida la scritta "Arsenal Football Club" ed altrettanto bello è il cannone tipico della squadra di North London!
Sotto la pioggia scrosciante abbiamo trovato poi un pertugio per accedere alla "Highbury Stadium Square", praticamente ci siamo ritrovati nell'ex campo da calcio, dove era possibile vedere gli appartamenti e tutto il giardino interno. Incredibile la modernità di questi immobili e come siano riusciti ad integrare così bene delle case nelle vecchie stand dello stadio.


Siamo usciti poi nella strada che da nella East Stand, quella che più di tutti porta i segni del vecchio Highbury: la scritta "Arsenal Stadium" è ancora imponente, rossa sulla pittura bianca delle facciate dell'impianto, poi il logo anni '30 e '40 del cannone è unico e sta sopra l'ingresso principale.


Highbury è stato utilizzato dai Gunners dal 1913 al 2006, ricordo come fosse ieri quando il club lo ha lasciato per seguire una struttura moderna, tuttavia lasciando un grandissimo pezzo della sua storia alle spalle.
Sono però molto felice di constatare che non sia stato totalmente demolito, anzi, vedere ancora intatte ed in ottimo stato le facciate principali di questo pezzo di storia, mi ha veramente fatto tornare indietro negli anni.
Per il nostro secondo anniversario di matrimonio, Chiara mi ha anche regalato la polo dell'Arsenal FC color "ribes rosso", con l'iconico cannone della squadra di calcio nord-londinese ricamato sul cuore.


Vedere Highbury mi ha fatto emozionare e tornare a simpatizzare per questa storica squadra inglese!

domenica 5 maggio 2024

I collezionisti del Braglia

Prima tappa che io e Chiara abbiamo fatto in terra emiliana è stata la visita allo Stadio "Alberto Braglia" di Modena, un impianto decisamente storico, inaugurato addirittura nel 1938!
Raggiungere lo stadio è molto semplice, è a due passi sia dall'autostrada che dal centro cittadino così diventa molto pratico parcheggiare nell'ampio piazzale che sta li di fronte in Viale Kosica e vedere sia la casa dei "canarini", così come sono chiamati i calciatori della squadra del posto, che raggiungere le splendide vie che circondano il Duomo.
Da fuori lo il "Braglia" è tipicamente un impianto sportivo italiano, ci sono diversi ingressi e ciascuno è corredato di immancabile tornello.


Il pomeriggio precedente ho letto dal sito del Modena FC che la mattina della nostra visita ci sarebbe stata un'esposizione/mercatino di collezionisti proprio nella pancia dello stadio così, ne abbiamo approfittato e, partendo presto la mattina, siamo arrivati che l'evento era giusto appena iniziato.
Siamo entrati in una lounge dello stadio, accolti da un fantastico stemma del Modena Calcio realizzato in piastrelle.


Da li si accedeva in una stanza letteralmente stipata di gadget, maglie, spille, figurine, biglietti, programmi e chi più ne ha più ne metta, tutti portati da collezionisti di materiale calcistico, un vero piacere per gli occhi per gente che, come me, impazzisce per questo splendido sport.


Ho acquistato con un'offerta libera un libretto di una mostra sul calcio del 2008 ad Anzola dell'Emilia, sembrava ben fatto e ricco di belle foto storiche, quelle in bianco e nero che tanto mi piacciono.


Quindi ho acquistato diverse spille, li ce n'erano moltissime e a prezzi decisamente competitivi se paragonati a quelli dei comuni mercatini.
Ho acquistato innanzitutto quella di Striker, il cagnolino mascotte dei mondiali di calcio USA '94, quindi Ciao, la mascotte dei mondiali di Italia '90 ancora confezionato nel packaging originale, ed infine una del logo dell'Inter con il piedino, risalente agli anni '60.


Infine Chiara mi ha regalato un bellissimo gagliardetto del Modena Football Club gialloblu di media grandezza, è veramente bellissimo e riporta il logo utilizzato dalla squadra emiliana fino ad un paio di stagioni fa, di fatto anche quello che hanno indossato i canarini durante gli anni della Serie A durante i primi anni del 2000!


In questa stanza lounge del club gialloblu si accedeva praticamente alla tribuna centrale dello stadio: in questo modo siamo riusciti a vedere il campo da calcio e tutte le tribune che compongono questa importantissima struttura.


Incredibile pensare a quanti campioni hanno calcato questa erba, io ricordo con immenso piacere Ballotta, Mayer, Milanetto, Fabbrini, Kamara, Ponzo, Campedelli, Balestri e tutti gli altri che hanno riportato Modena a competere contro le grandi della Serie A! Fino ad arrivare, più recentemente, a Paulo Azzi, un esterno brasiliano che ho tanto apprezzato durante la sua permanenza in Emilia, sponda gialloblu.
Terminata questa un pò improvvisata visita allo Stadio Braglia, ci siamo diretti in centro a fare il tour all'Acetaia Modenese e a mangiarci una tigella per pranzo, proprio come vuole la tradizione!

sabato 27 aprile 2024

Sassuolo - Lecce, scontro salvezza a pranzo!

Il campionato di Serie A entra nel vivo, tra lotta per le Coppe Europee e per non retrocedere, sono poche le partite che non racchiudano in se un fascino particolare!
Il freddo dell'inverno sembrava essersene andato così, assieme a Chiara, ho deciso di fare un bellissimo giretto di un weekend tra Modena e Reggio Emilia, riuscendo ad organizzare anche la visione dal Mapei Stadium di Reggio anche la partita, valida per la 33a giornata di Serie A, Sassuolo - Lecce.


Sarebbe stato il mio primo lunch match, non mi era mai successo di andare a vedere una partita alle 12.30 ma, visti i programmi, era decisamente l'ideale: già alle 10.30 eravamo nei pressi dello stadio, abbiamo parcheggiato al centro commerciale Ariosto e, dopo una ventina di minuti a piedi, abbiamo raggiunto i cancelli.
Ho acquistato i biglietti nella tribuna ovest laterale inferiore, decisamente a ridosso del campo!
Prima di entrare però, tappa d'obbligo al baracchino che vendeva merch dei neroverdi: qui Chiara mi ha regalato una sciarpa di raso del Sassuolo Calcio con i colori sociali tipici della squadra modenese e la scritta "FORZA SASSUOLO" in bianco.


Sotto la tribuna est poi c'è un centro commerciale, qui siamo andati a fare una merenda a base delle tipiche tigelle locali da Dispensa Emilia, un ristorante-catena che prepara solamente prodotti della zona.
Girando nei pressi del Mapei Stadium vedevo un notevole numero di tifosi leccesi con sciarpe e maglie giallorosse, sembravano addirittura molti di più dei tifosi neroverdi.
Appena siamo entrati infatti, in Tribuna Nord (settori ospiti), era già un tripudio di bandiere: sarebbero stati ben 4000 i tifosi arrivati da Lecce per supportare il proprio club in questa fondamentale trasferta! Senza contare poi le molteplici presenze anche negli altri settori dello stadio.


Ho seguito il riscaldamento del Sassuolo decisamente a due passi, avevo Orlandoni (ex portiere dell'Inter del Triplete ed attuale preparatore dei portieri della squadra modenese) e i 3 portieri della squadra di casa Consigli, Cragno e Pegolo, letteralmente a pochi metri.


E ovviamente li si sentiva il profumo dell'erba appena tagliata, in un campo decisamente in perfette condizioni.
Sulle note dell'inno della Serie A "O Generosa", l'arbitro del match Doveri ha coordinato l'inizio della gara assieme ai capitani Ferrari per i neroverdi e Blin per i giallorossi.
Queste le formazioni che sono scese in campo:
Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Viti (46' Doig); Matheus Henrique, Thorstvedt (64' Lipani); Defrel (46' Mulattieri), Bajrami (46' Volpato), Laurienté (83' Ceide); Pinamonti. All. Ballardini
Lecce (4-4-2): Falcone; Gendrey (83' Venuti), Baschirotto, Pongracic, Gallo; Oudin, Rafia (55' Gonzalez), Blin, Dorgu (74' Berisha); Piccoli (74' Sansone), Krstovic (83' Pierotti). All. Gotti.


Fin dalle primissime batture della gara si è capito che gli uomini di Gotti erano decisamente più in palla e sicuri di portare a casa il risultato: pronti via e subito Lecce pericoloso con un colpo di testa di Blin che sorvola di pochissimo la traversa, seguito da un boato della curva ospite.
Ma la gioia del goal arriva qualche minuto dopo quando, da calcio d'angolo ottimamente battuto da Oudin, è Gendrey ad approfittare dell'uscita incerta di Consigli all'11' per ribadire in rete di testa il pallone del vantaggio leccese.
Il Sassuolo risente del colpo così, al 14' Gallo mette in mezzo a rasoterra un pallone decisamente invitante per l'accorrente Dorgu che, anticipato Erlic, spedisce in goal il raddoppio degli ospiti.
I neroverdi faticano a ripartire, troppa imprecisione tra i piedi di Thorstvedt a centrocampo e di Toljan sulla destra: dagli spalti l'unico emiliano indomito sembrava essere Defrel, incredibilmente sostituito a fine della prima frazione.


La girandola di cambi di Ballardini non sortisce particolari effetti, l'estremo difensore giallorosso Falcone rimane pressocché inoperoso per quasi tutta la ripresa.
Al 61' l'azione che, di fatto, fa calare il sipario sulla sfida dello Stadio Città del Tricolore: il Lecce riconquista palla in difesa, verticalizzazione immediata sul n. 9 Krstovic che trova un filtrante per Piccoli, messo davanti alla porta, dopo uno scatto che ha tagliato fuori il difensore Ferrari. L'attaccante di scuola atalantina batte con un rasoterra il portiere sassolese per la terza volta.


L'esaltazione degli ultras pugliesi era incontenibile, così come quella della panchina ospite che, nel frattempo, si stava scaldando proprio a una decina di metri o poco più da dove ero seduto, sotto la guida del preparatore atletico dell'U.S. Lecce Salvatore Sciuto.


Tra i calciatori impegnati a preparare il proprio ingresso in campo c'erano anche Nicola Sansone, ex attaccante di Villarreal e Bologna, e Santiago Pierotti, attaccante ex Colón. Visto il caldo in quel settore di campo, tutto al sole, avevano tolto la giacca della tuta da allenamento e l'avevano lasciata a bordocampo.
Una volta terminate le 5 sostituzioni, il preparatore atletico era nei pressi per raccogliere i cinesini e gli elastici utilizzati per il riscaldamento: in quel momento sono corso li a due passi a chiedergli se potesse darmi una felpa dei calciatori leccesi che si stavano scaldando!
Dopo un primo momento di indecisione, in sordina me ne ha allungata una, quella di Sansone con il numero 11 stampato nel colletto, dandomi anche il "cinque", felicissimo di come stesse andando la partita ed il suo Lecce.


Sono corso via immediatamente con la felpa nera dell'U.S. Lecce, decisamente bellissima con i dettagli giallorossi e realizzata da M908, marchio della squadra di calcio leccese.
Dopo pochi minuti Doveri ha sancito il termine della partita con un triplice fischio che sa tanto di salvezza per il Lecce di Gotti e tanto di difficoltà in zona retrocessione per il Sassuolo di Ballardini.
Tutti i protagonisti della partita con la maglia giallorossa sono corsi a prendersi l'abbraccio dei tifosi partiti dalla Puglia per vedere una grande impresa, al contrario i giocatori di casa si son pure presi una bella ramanzina da parte dei pochi ultras che hanno cantato per 90 minuti in Tribuna Sud.


Con calma siamo usciti dallo stadio e siamo tornati da "Dispensa Emilia", questa volta per mangiarci un bel primo, tortellini in crema di parmigiano per me e gramigna al ragù per Chiara.
Venendo via abbiamo anche visto Samuele Mulattieri, attaccante del Sassuolo, nello stesso ristorante a mangiare qualcosa assieme ai familiari.
La partita è stata bellissima, l'esperienza ancora di più: decisamente un weekend emiliano da ricordare!

Uomo Partita Myfootballand: Antonino Gallo (Lecce)

lunedì 22 aprile 2024

Quanti acquisti a Londra!

In quanto a shopping e negozi, si sa, Londra non è proprio seconda a nessuno! Passeggiando per le sue vie principali è molto probabile imbattersi in qualcosa di veramente super, essendo all'estero è sempre meglio approfittarsene, onde evitare futuri pentimenti..
Innanzitutto, la mattina del sabato in cui eravamo in giro per la capitale inglese, siamo andati al famosissimo mercatino vintage di Portobello Road - il sottoscritto era convinto che non avrebbe trovato niente di calcistico degno da essere acquistato, tuttavia si sbagliava di brutto!
Per prima cosa, ci siamo imbattuti in una bancarella che vendeva palloni da calcio e rugby, scarpe da calcio e guantoni da pugilato interamente realizzati in pelle/cuoio, come da tradizione: mi è stato detto che vengono prodotti dall'unica fabbrica inglese che, tutt'ora, li realizza in questo modo, prendendo spunto da come venivano fatti molti decenni fa.


Chiara mi ha regalato, per il nostro anniversario, il pallone da calcio size 1 interamente in cuoio a 18 spicchi, nella pelle è marchiato il "MADE IN ENGLAND", mentre è stampata la scritta "Portobello Road Sports".
Per portarlo via ho chiesto di sgonfiarlo, quando son tornato a casa ci ho messo un sacco a ridargli forma in quanto, la camera d'aria interna, è particolarmente spessa, come voleva la tradizione.
Sempre al mercatino di Portobello sono incappato in un vero pezzo da collezione: l'album "Association Footballers 1935 - 1936", in pratica la raccolta di figurine di W.D. & H.O. Willis, un'antichissima azienda britannica di tabacco che, negli anni '30, nei pacchetti di sigarette inseriva delle figurine dei calciatori del campionato inglese che potevano essere raccolte in questo fantastico album.


L'album è completo e riprende tutti i calciatori più famosi di quella stagione: sotto ciascuna figurina c'è una didascalia con riassunte le caratteristiche fisiche e tecniche del calciatore in questione, descrizione che era presente proprio dietro la figurina che, però, una volta attaccata non sarebbe più stata leggibile.
Ho deciso immediatamente di prenderlo per la mia collezione, devo ammettere che è la classica cosa che mi fa impazzire, trovare cimeli di queste annate non è affatto semplice.
Alla stazione di London Bridge ho acquistato un paio di pacchetti di figurine Premier League Official Sticker Collection 2024 realizzate dalla Panini: più di altri anni, in questa stagione hanno riscosso addirittura più successo delle card, decisamente più conosciute nel Regno Unito.
All'interno ho trovato le figurine di Gakpo del Liverpool, Kiwior dell'Arsenal e Caicedo del Chelsea.


A Brighton, in un bellissimo negozio di WH Smith, ho acquistato anche un pacchetto di cards Panini Premier League PLUS 2024 Adrenalyn XL - in ogni viaggio in Gran Bretagna ne prendo almeno un pacchetto, mi piace collezionarle, trovo rappresentino bene il calcio d'oltremanica.
Tra gli altri ho trovato le card di Lindelof del Manchester United, Robertson del Liverpool e Veltman del Brighton and Hove Albion.


L'Inghilterra, si sa, ha un legame particolarmente importante anche con gli Stati Uniti: è stata anche l'occasione di cercare qualcosa sugli sport americani a me tanto cari!
In particolare, da Cex a Tottenham Court Road, negozio che vende principalmente giochi per console e dvd usati, Chiara mi ha regalato il gioco per xBox 360 Madden 13: era da molto che lo desideravo, ora finalmente potrò anche io cimentarmi in qualche touch-down giocano con le migliori squadre di NFL!


Ultimo ma non ultimo, al centro commerciale Churchill Square di Brighton ho trovato un Lids, franchise americano che vende soprattutto cappellini delle maggiori squadre di MLB, NBA, NFL, MLS e NFL: qui ho comprato in super sconto un cappellino dei Dallas Cowboys bianco e blu navy con la famosissima stessa del club di football americano ricamato proprio in fronte.


Non ci siamo decisamente fatti mancare nulla, ogni acquisto è stato pensato e devo dire che son stato molto soddisfatto di ognuno di loro.

domenica 14 aprile 2024

I miei campioni: Alessandro Bastoni

Sicuramente uno dei prospetti calcistici italiani di maggior spicco, Alessandro Bastoni, difensore classe '99 in forza all'Inter di Simone Inzaghi, è senza ombra di dubbio uno dei miei giocatori preferiti da parecchi anni.
Nato a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, è cresciuto calcisticamente nell'Atalanta, prima della chiamata in nerazzurro, questa volta sponda milanese. L'Inter lo gira in prestito al Parma dove gioca, da giovanissimo, una stagione molto importante, prima di approdare definitivamente ad Appiano Gentile nel 2019, alla corte di Antonio Conte.
Dal suo esordio in campionato contro la Sampdoria, si capisce subito che è destinato a rimanere in pianta stabile nell'11 titolare interista, la sua interpretazione del ruolo di braccetto difensivo a sinistra è unica nel suo genere e, assist dopo assist, riesce a ricavarsi anche un notevole peso anche in zona offensiva.
Bastoni conquista con l'Inter lo scudetto 2020/'21, vince anche 3 Supercoppe Italiane e 2 Coppe Italia!
In tutto questo Mancini lo nota e lo fa diventare protagonista anche con la casacca azzurra della nostra Nazionale, con la quale, nell'estate 2021, conquista l'importantissimo Europeo 2020 a Wembley - seppur non da titolare.
Ha una figlia e l'ha chiamata Azzurra, in una battuta ha anche riferito scherzosamente che, dovesse averne un'altra, la chiamerebbe Nera - tanto è bastato a far capire a me e a tantissimi tifosi interisti, la grande passione che "Basto" ha per la maglia che indossa.
E dato che anche io, assieme a Chiara, stiamo aspettando un bambino che si chiamerà Alessandro, ultimamente mi son decisamente invasato con Bastoni che porta lo stesso nome, spero sempre che in campo possa dare quel contributo importante che spero culminerà con la vittoria della seconda stella per la mia Inter!
Nel frattempo, per il mio compleanno, Chiara mi ha regalato la maglia away dell'Inter 2023/'24 proprio di Alessandro Bastoni con il N. 95 iconico sulle spalle.


Questa è senz'altro la mia divisa preferita per la stagione in corso, con la banda trasversale nerazzurra ed il logo IM ricamato sul petto. Gli sponsor sono sempre Paramount+ e Nike, oltre ad ebay sulla manica.


Lo scorso 23 aprile, in occasione del 25esimo compleanno di Bastoni, la Gazzetta dello Sport gli ha dedicato la copertina e un'intera intervista, anche questo un grosso riconoscimento per quanto di buono sta facendo il difensore in questa super stagione!


Per restare in tema nerazzurro, anche quest'anno a Pasqua ho ricevuto da parte di mia sorella l'uovo ufficiale dell'Inter prodotto da Balocco!
All'interno ho trovato un portamonete di latta nerazzurro con ovviamente il logo dell'Inter serigrafato.


Vedremo se queste ultime giornate confermeranno l'ottimo campionato che sia l'Inter che Alessandro Bastoni hanno portato avanti: sicuramente l'ambiente interista è molto caldo, l'entusiasmo è giustamente alle stelle, anche e soprattutto per un gioco veramente sviluppato in maniera eccezionale.

sabato 6 aprile 2024

Il mio Compleanno Americano

La passione nata lo scorso ottobre per gli sport americani mi piace davvero molto, seguire questo nuovo mondo è veramente interessante! Senza contare tutti gli intrecci che questi sport hanno con il mio calcio, veramente parecchi.
Questo compleanno ho ricevuto un sacco di bellissimi regali a tema sport americani dalle persone a me più vicine, ecco di seguito una carrellata di preferiti del mio 34esimo compleanno!
Innanzitutto mia sorella mi ha preso Sir Purr versione Bobblehead, mascotte dei Carolina Panthers, mia squadra preferita nella NFL, il campionato di football americano.


L'ha realizzata Foco ed è interamente in resina sintetica: indossa la maglia away dei Panthers, ovvero quella blu con dettagli neri e bianchi, e in mano ha il pallone da gioco.
Sempre mia sorella mi ha regalato una pallina da baseball della Jellycat, marchio inglese di pupazzi molto famoso e conosciuto anche oltreoceano, tanto è vero che questa pallina l'avevo vista per la prima volta proprio a New York da FAO Schwarz.


L'ho chiamata Yankee, in onore appunto della squadra di baseball di Babe Ruth, Derek Jeter e Aaron Judge!
Chiara invece, dato che il regalo principale tardava ad arrivare, mi ha fatto trovare uno splendido pacchetto con all'interno una t-shirt di cotone dei New York Knicks, squadra che milita nel campionato di NBA e di cui nutro grandissima simpatia da quando ho avuto occasione di visitare il Madison Square Garden, il palazzetto nel quale gli arancio-blu disputano le gare casalinghe.


La maglietta fa parte di una collezione di OVS sull'NBA e devo ammettere che, in questa linea, ci sono parecchi articoli meritevoli con stampe davvero belle.
Ultimo ma non ultimo regalo, sempre da parte di Chiara, è l'orsetto Walterpayton, interamente fatto a mano da lei, che prende il nome da uno dei più forti giocatori della storia della NFL, Walter Payton appunto, numero 34 (numero legato agli anni che ho appena compiuto) dei Chicago Bears tra gli anni '70 e '80.


Il mio orsetto è dei Buffalo Bills, ha una patch con il logo della squadra dello stato di New York e il caschetto dei Bills, blu con dettagli rossi!
Inutile dire che non vedo l'ora di tornare negli Stati Uniti appena ci sarà l'opportunità, per il momento mi godo questi fantastici regali americani che ho ricevuto per il mio comple!